CONFERENZA – Due ciechi alla ricerca l’un dell’altro. I cicli di Mignon
14 Luglio 2014 | ore 21:15 - 23:30
Quirino Principe
Ha insegnato discipline a carattere musicologico al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e storia della musica all’Università di Trieste. Attualmente insegna Filosofia della Musica all’Università di Roma Tre.
Traduttore dal tedesco e da altre lingue, nel 1991 ha ricevuto il premio internazionale “Ervino Pocar” per la traduzione dal tedesco. Ha tradotto opere di Ernst Jünger, Max Horkheimer, Hannah Arendt, Karl Jaspers, Jean Guitton, Henry Perl, Hugo von Hofmannsthal, Hedwig Lachmann, John Dryden, Théophile Gautier, oltre ai testi di numerosissimi libretti d’opera, cantate, Lieder e melòloghi (vari autori, fra cui Johann Wolfgang von Goethe, Johann Sebastian Bach, Friedrich Rückert, Joseph von Eichendorff, Gottfried Daumer).
Ha introdotto Tolkien in Italia curando l’edizione italiana de Il Signore degli Anelli (Rusconi, Milano 1970). È consigliere dell’Istituto per gli Incontri Culturali Mitteleuropei di Gorizia, Accademico effettivo dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e membro di due associazioni viennesi, la Gustav Mahler Gesellschaft e la Richard Strauss Gesellschaft. Nel 1996 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica d’Austria la Croce d’Onore di Prima Classe (Ehrenkreuz 1. Klasse) per meriti culturali e artistici (litteris et artibus). Nel 2005 gli sono stati assegnati il Premio Imola per la critica musicale e il Premio “Città di Gorizia” per avere reso illustre il nome di Gorizia nel mondo. Nel 2007 ha ricevuto il Premio della Regione Friuli – Venezia Giulia per l’intera sua attività culturale.
Pensatore controcorrente e refrattario agli schemi, nonché uomo dalle qualità poliedriche, ha recentemente intrapreso l’attività di attore, autore e regista teatrale. Ha dato un importante contributo per la conoscenza della musicista Ella Adaïewsky. Il suo compositore prediletto è il romantico Robert Schumann, perché:
« La musica di Schumann somiglia alla città in cui sono nato. Somiglia al profumo dei tigli di una certa via di Gorizia dove abitava una tale di cui ero innamorato, somiglia al giorno in cui è morta mia madre quando avevo 14 anni, somiglia a tante cose che mi è capitato di fare e di pensare in vita mia, praticamente posso dire che io sono una microscopica parte dell’archetipo umano di cui quell’uomo è stata la più alta realizzazione».